La cura sperimentale
Nonostante la gravità della diagnosi, Toscani ha deciso di continuare a lottare. “Sto provando una cura sperimentale, faccio da cavia”, ha rivelato. Durante questo difficile percorso , ha dovuto fare i conti con ulteriori problemi di salute, inclusi una polmonite virale e il Covid-19, che hanno provocato una perdita di peso di 40 chili in un solo anno. “Quando sto male e ho la febbre riesco a immaginare cose fantastiche,” aggiunge Toscani, riflettendo su come la malattia abbia alterato la sua percezione della realtà e dei suoi sensi. Il fotografo ha smesso di lavorare, affermando di essersi “liberato di tutto”, ma mantiene una visione positiva della sua esistenza passata: “Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”. (Continua a leggere dopo la foto)
Oliviero Toscani, la malattia e il pensiero della morte
Per quanto riguarda il suo futuro, Oliviero Toscani ha rivelato di non temere la morte, purché “non faccia male”. Il noto fotografo ha ammesso di aver riflettuto spesso su questioni come la demenza e l’eutanasia, soprattutto durante i periodi di intensa sofferenza. “Ogni tanto mi vien voglia”, dice, riferendosi alla possibilità di contattare il suo amico Marco Cappato, noto per le sue battaglie sul fine vita. Nonostante le difficoltà, Toscani conserva un atteggiamento ironico e riflessivo nei confronti della vita e della morte. Parla della sua mostra al Museum für Gestaltung di Zurigo, prolungata fino alla fine dell’anno per il successo ottenuto. Oliviero Toscani affronta la sua malattia con un mix di realismo, speranza e un tocco di umorismo, continuando a ispirare con il suo spirito indomito e la sua visione della vita.