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Omicidio Elena Del Pozzo, ora viene tutto a galla: la notizia choc poco fa

È un caso che ha scosso l’Italia, lasciando tutti sgomenti. Difficile accettare che una madre possa far del male alla sua bambina. Le indagini proseguono ed emergono nuovi particolari sul caso di Elena Del Pozzo, la bimba uccisa da Martina Patti, in Sicilia. Inizialmente la donna aveva raccontato di essere stata vittima di un sequestro, poi la confessione choc, fatta di tanti ‘non ricordo’. E sono proprio quelle zone d’ombra che vanno chiarite. (continua a leggere dopo le foto)

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Elena Del pozzo

Omicidio Elena Del Pozzo, ora viene tutto a galla: la notizia choc poco fa

“Ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male e non ricordo altro”, ha raccontato Martina Patti al Gip di Catania. “Avevo una cosa lunga tipo un coltello, non ricordo dove l’ho preso, non so perché ce l’avevo”, ha aggiunto. E ancora: “Non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare”. Definita come donna “lucida e calcolatrice” e che se non arrestata “potrebbe darsi alla fuga”, come riferisce «Il Corriere della Sera». E la piccola Elena, “vittima di una morte violenta particolarmente cruenta e anche lenta”. (continua a leggere dopo le foto)

Elena del pozzo

Cosa è emerso: l’ha accoltellata per 11 volte

Dopo un lungo interrogatorio la Patti ha confessato: ha accoltellato la bimba per 11 volte e poi l’ha avvolta in sacchi neri di plastica e l’ha seppellita in una buca scavata in un campo a pochi passi da casa. È stato ormai appurato che durante questo orribile delitto la madre era nel pieno delle sue facoltà fisiche e psichiche. Alle forze dell’ordine avrebbe raccontato una marea di bugie nel tentativo di depistare le indagini. (continua a leggere dopo le foto)

Del pozzo

Elena del pozzo

La sindrome di Medea cos’è?

Come riporta “New Notizie” non sono chiari i motivi del folle gesto, alcuni parlano addirittura di Sindrome di Medea, in cui “la donna tradita agisce, come la protagonista dell’antica mitologia, uccidendo i suoi figli per vendetta del compagno infedele, ma questo non significa che l’assassino non l’abbia fatto di sua spontanea volontà, senza contare che anche Medea ha premeditato il crimine e ha subito la morte della prole che ha prodotto”. (continua a leggere dopo le foto)

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Elena Del Pozzo, le ultime drammatiche indiscrezioni sul caso

Il Gip di Catania, Daniela Monaco Crea, tra le 15 pagine dell’ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti della 23enne per l’omicidio premeditato aggravato e l’occultamento di cadavere della figlia di 5 anni, scrive che la ragazza non ha mai manifestato segni di pentimento. “Ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, assoluta mancanza di resipiscenza”, si legge. Nell’ordinanza ci sono i diversi “non ricordo” pronunciati dalla donna: “Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia, anzi posso dire che non mi è passato nessun pensiero, come se in quel momento fossi una persona diversa”, “non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma, ma ho un ricordo molto annebbiato», “non ricordo di aver sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io”. Leggi anche l’articolo —> Elena Del Pozzo, il retroscena choc: cosa gridava la bimba mentre moriva

 

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