Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Omicidio Ilaria Sula, il terribile sospetto sulla mamma di Mark: “Ha aiutato il figlio”

Il terribile sospetto sulla mamma di Mark

Dopo un primo interrogatorio come persona informata sui fatti, Nors Manlapaz è stata convocata di nuovo in questura oggi, lunedì 7 aprile, lo stesso giorno dei funerali di Ilaria. La sua posizione è diventata delicatissima. Le indagini ipotizzano che abbia visto il corpo della ragazza poco dopo l’omicidio e che abbia aiutato il figlio a ripulire la stanza, tacendo l’accaduto per giorni. Se si dovesse accertare che Ilaria era ancora viva al momento del ritrovamento, l’accusa per la madre potrebbe aggravarsi fino a concorso in omicidio.

I risultati dell’autopsia saranno determinanti per stabilire se ci fosse ancora tempo per soccorrere la giovane. In quel caso, il silenzio dei genitori non sarebbe più solo omertà, ma una scelta consapevole e letale. (continua dopo la foto)

Leggi anche: Tragico incidente, morti tutti giovani: chi sono le vittime

I tabulati e l’ostilità verso Ilaria Sula

Un altro elemento centrale nell’inchiesta è rappresentato dai tabulati telefonici della donna e del marito. I movimenti, le chiamate, i messaggi: tutto verrà analizzato per stabilire il grado di consapevolezza e coinvolgimento. Dai primi riscontri, è emerso che Nors era presente in casa al momento dell’aggressione. Lo ha confermato anche Mark durante l’interrogatorio, pur scegliendo poi di non rispondere a domande dirette sul ruolo dei genitori.

Un dettaglio agghiacciante è emerso nelle ultime ore: “Non volevo che Mark portasse sempre a casa Ilaria. Lo distraeva troppo dallo studio“, avrebbe detto la madre. Una frase che, alla luce dei fatti, suona quasi come un pretesto per un rifiuto profondo verso la ragazza.

Versioni che non coincidono

Il comportamento dei genitori di Mark continua a sollevare dubbi. Prima il padre ha dichiarato di non essere in casa quella sera. Poi, improvvisamente, ha cambiato versione: “La notte del 25 marzo eravamo tutti e due in casa. Sapevamo che Ilaria era venuta a trovare Mark“. Un’affermazione che contrasta con quella iniziale, gettando ulteriori ombre sulla loro sincerità. Entrambi continuano a sostenere di non aver sentito nulla. Nessuna urla, nessun rumore sospetto. Ma in una casa così piccola, è un’affermazione che fatica a reggere alla prova della logica.

Quello che emerge, finora, è un muro di ambiguità e contraddizioni. Nessuno dei due genitori è stato in grado di fornire una ricostruzione coerente delle 24 ore successive all’omicidio. Eppure, in quelle ore, Mark ha avuto il tempo di occultare il cadavere della sua ex in un trolley e trasportarlo fuori città.L’inchiesta prosegue, e con essa il sospetto che quella tragedia non sia stata il gesto isolato di un giovane in crisi, ma l’esito di un silenzio collettivo.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure