Manuela Bianchi trasloca: una vita sconvolta dopo l’omicidio di Pierina Paganelli
Le immagini di Manuela che svuota il box di casa, a pochi passi dal luogo del ritrovamento del corpo di Pierina, sono emblematiche: non solo un trasloco materiale, ma il simbolo di un’esistenza completamente ribaltata. Le sue parole, cariche di dolore e disillusione, raccontano di una donna che si sente spogliata di tutto. “Ho buttato la mia vita, ho perso tutto. Mi sono separata, sto cambiando casa. Non avrei voluto vedere una fine del genere neanche in un film dell’orrore”, ha detto la donna. E forse, al di là del processo e delle responsabilità penali, questo è il ritratto più crudo di quanto possa essere devastante un crimine, anche per chi, pur non colpevole, vi si trova immerso fino al collo. (Continua dopo le foto)

Una tristezza “a tutto tondo”
È un’espressione che colpisce: “una vicenda triste a tutto tondo”. Perché in questa storia non ci sono veri vincitori. Una donna è stata brutalmente uccisa, un’altra ha perso la famiglia e la stabilità, un uomo è in carcere, e una figlia cresce in mezzo al caos emotivo e giudiziario lasciato dagli adulti. E ora, a quasi due anni dal delitto, il punto non è solo capire chi ha fatto cosa, ma anche guardare agli effetti collaterali di un gesto così estremo: vite spezzate, fiducia distrutta, famiglie sradicate. Tutto per un amore nascosto, malato e finito nel sangue.