Omicidio Pierina Paganelli, Dassilva smentisce Manuela Bianchi: le dichiarazioni dei suoi legali
«Ci sono delle cose che lei può sapere solo perché gliele ha dette l’assassino oppure era lì mentre uccidevano sua suocera», ha incalzato il pm Paci durante l’interrogatorio. A quel punto, Manuela Bianchi ha ripercorso i momenti salienti del presunto incontro con Dassilva. La donna ha raccontato di aver pensato inizialmente che la persona dietro la porta tagliafuoco fosse la madre del vicino moldavo, aggiungendo che i suoi ricordi erano offuscati dallo choc. «Non riesco a capire cosa mi sta succedendo. Tant’è vero che mi sono fatta fare dallo psichiatra un’ipnosi, usata per lo stress post-traumatico». Con il tempo, i ricordi di Bianchi si sarebbero sbloccati. Tra le lacrime, la donna spiegato che Dassilva le avrebbe chiesto di abbracciare il vicino moldavo per sviare i sospetti dalla loro relazione nascosta. (continua a leggere dopo le foto)

L’uomo ha risposto a tutte le domande del gip
Manuela Bianchi ha poi fatto riferimento ad un altro evento sospetto: il misterioso incidente del marito Giuliano Saponi finito in coma. Secondo la versione della donna, l’amante provava astio per il marito e la suocera, che chiamava «mostri». «Il timore è che sfogandomi con Louis ripetutamente, potevo aver innescato in lui qualcosa, dando origine a una cosa così tremenda. Louis vedeva la sofferenza che derivava dal loro odio per me», ha spiegato. Gli avvocati di Louis Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno categoricamente respinto le accuse. «Il nostro assistito ha confermato la versione che ha sempre fornito. Non era nel garage quella mattina e non ha mai avvertito Manuela della presenza di un cadavere», hanno dichiarato i legali. Dassilva ha risposto a tutte le domande del gip, ribadendo di non avere alcun coinvolgimento nell’omicidio di Pierina Paganelli. Durante un incidente probatorio, sono stati analizzati gli esiti delle prove scientifiche raccolte sulla scena del crimine, evidenze, che, stando alla difesa, scagionerebbero l’uomo.