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“Otto volte più pericoloso”. L’allarme di Coldiretti sugli alimenti stranieri: cosa succede

Lo scandalo dei controlli Ue

Ma i problemi non si fermano qui. Secondo l’associazione, meno del 10% dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi extra UE viene sottoposto a verifiche fisiche. La maggior parte dei controlli si limita a esaminare i documenti, lasciando passare potenzialmente di tutto. Il porto di Rotterdam è citato come emblema di questa fragilità nei controlli: una sorta di colabrodo che permette l’ingresso indisturbato di merci a rischio.

La mobilitazione

Per denunciare tutto questo, Coldiretti ha organizzato presidi in punti nevralgici come Bari, Civitavecchia, Salerno e il Brennero, chiedendo un cambio di rotta immediato a livello europeo. La raccolta firme per la proposta di legge può essere sottoscritta:

  • Nei mercati contadini di Campagna Amica
  • Negli agriturismi
  • Presso tutte le sedi territoriali
  • Online.

L’obiettivo? Un’etichetta trasparente, che dica chiaramente da dove arrivano gli ingredienti del nostro cibo quotidiano. Perché la qualità si vede anche dalla provenienza.

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