Comunicare in modo onesto e prudente
Nelle parole di Leone XIV non c’è spazio per moralismi, ma piuttosto per una pedagogia della comunicazione. Il Papa ha infatti esortato a «imparare a comunicare in modo onesto e prudente», due virtù oggi spesso dimenticate. L’onestà che si oppone alla manipolazione e alla superficialità. La prudenza che ci invita a pensare prima di parlare, o di cliccare su “invia”. Un messaggio che suona quasi controcorrente in un’epoca in cui l’urgenza prevale sulla riflessione, e dove spesso chi urla di più riceve più attenzione. Ma forse proprio per questo è più necessario che mai.

Una preghiera per chi è stato ferito
Nel concludere l’udienza, Papa Leone ha voluto rivolgere una preghiera speciale a tutte le persone che sono state ferite dalle parole altrui. Non solo dai grandi discorsi d’odio, ma anche dalle parole dette per leggerezza, ironia o rabbia. Una forma di attenzione pastorale che colpisce: prendersi cura anche di chi è stato ferito nel modo più invisibile possibile, con parole. Perché “la parola crea, ma può anche distruggere”. E allora forse la lezione di questa giornata non è solo per chi comunica per mestiere. È per chiunque abbia mai avuto il potere di parlare. Cioè per tutti noi.