L’appello agli altri genitori: “Attenti ai segnali, anche piccoli”
Oggi si rivolge agli altri genitori con un monito: “Con il senno di poi vi dico: stiamo attenti a ogni segnale, anche il più piccolo può nascondere qualcosa di grave. Uno psicologo dovrebbe saperlo questo”. Ricorda che suo figlio ripeteva spesso “è finita la libertà, devo tornare a scuola” e lei provava a consolarlo, ma se avesse saputo che sarebbe finita così “non l’avrei più mandato”. Paolo, racconta, stava sempre per conto suo: “Conosceva ormai quelli che lo infastidivano, loro gli prendevano lo zaino, gli davano pugni sulla spalla e da lì partivano le baraonde. La vicepreside entrava in classe, minacciava la sospensione e basta”.

“Lo faccio per mio figlio, perché possa dire: vedi, mamma e papà mi difendono ancora”
Alla domanda su come si muoveranno adesso, la madre è chiara: “Io non penso ai risarcimenti. Io farò una lotta affinché non passi inosservato e non succedano più queste cose. Lo faccio per mio figlio, perché possa dire: vedi, mamma e papà mi difendono ancora”.