Il ricovero e la diagnosi iniziale
Papa Francesco, che ha 88 anni, è stato ricoverato a seguito di una bronchite complicata da un’infezione polimicrobica. Le condizioni respiratorie del Pontefice si sono ulteriormente aggravate, portando alla diagnosi di polmonite bilaterale — un’infiammazione che colpisce entrambi i polmoni, rendendo difficoltosa l’ossigenazione del sangue.
Nei primi giorni del ricovero, il Vaticano aveva rassicurato sulle condizioni cliniche del Papa, parlando di una situazione stabile, senza necessità di ventilazione meccanica invasiva, e con l’ausilio di ossigenoterapia ad alti flussi. Francesco non presentava febbre e i parametri emodinamici — come pressione sanguigna e battito cardiaco — erano considerati stabili. (segue dopo la foto)
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— Vatican News (@VaticanNews) March 3, 2025
L’aggravarsi delle condizioni: insufficienza respiratoria acuta
Nelle ultime ore, tuttavia, il bollettino medico diffuso dal Vaticano ha segnalato un peggioramento. Secondo quanto riferito:
- Papa Francesco ha subito due episodi di insufficienza respiratoria acuta.
- La causa di questi episodi è stata un accumulo significativo di muco endobronchiale — una quantità anomala di secrezioni nei bronchi — che ha provocato un broncospasmo, ovvero un restringimento improvviso delle vie aeree.
- Per alleviare la situazione, sono state eseguite due broncoscopie per aspirare le secrezioni in eccesso.
Nel pomeriggio, a causa delle persistenti difficoltà respiratorie, si è reso necessario riprendere la ventilazione meccanica non invasiva — un trattamento che aiuta i polmoni a funzionare senza l’intubazione, ma attraverso una maschera facciale che facilita l’ossigenazione.