
La sterzata di Leone XIV e la nuova filosofia gestionale
La scelta di intervenire proprio su queste due istituzioni simboliche non è casuale. Papa Leone XIV sottolinea come la riforma economica e finanziaria della Santa Sede richieda “una periodica rivalutazione e ridefinizione dell’assetto normativo applicabile, con lo scopo di assicurare una struttura giusta e trasparente”. Il motu proprio annulla così i provvedimenti precedenti, precisando che essi «non sono più validi né vincolanti come interpretazione autentica» secondo quanto riporta Il Messaggero.
La decisione appare come una sterzata netta verso la trasparenza, volta a garantire che ogni norma precedente perda validità canonica e giuridica, segnando un punto di svolta nella gestione delle basiliche patriarcali. La nomina del cardinale Mauro Gambetti a Arciprete di San Pietro, con ampie deleghe, aveva già segnato un tentativo di centralizzazione, ma il nuovo atto sottolinea un impegno più strutturale: supervisionare ogni atto di rilevanza economica, ridurre le discrezionalità e rafforzare la coerenza con la strategia finanziaria complessiva della Santa Sede.
Il nuovo corso gestionale, espresso attraverso il motu proprio, dimostra come la Chiesa contemporanea continui a rinnovarsi senza rinunciare alla propria storia, muovendosi tra tradizione e modernizzazione, e riaffermando la necessità di un equilibrio tra autonomia operativa e controllo centrale.