L’Obolo di San Pietro e la sfida del fundraising
La soppressione della Commissione riporta l’attenzione sul ruolo insostituibile dell’Obolo di San Pietro. L’Obolo, le cui origini risalgono agli anglosassoni convertiti nell’VIII secolo e benedetto da Papa Pio IX nel 1871, rappresenta da secoli la colonna portante del sostegno economico alla missione della Santa Sede. L’anno scorso, l’Obolo ha destinato 90 milioni alla Sede Apostolica, dimostrando la sua fondamentale importanza.
Mentre l’Obolo raccoglie storicamente le donazioni dei fedeli, la soppressa Commissione era stata istituita in un momento in cui l’intenzione di Papa Francesco era quella di centralizzare tutto, cercando di convogliare i fondi dei dicasteri e le donazioni verso lo IOR. Tuttavia, la Commissione doveva ancora definire chiaramente le sue modalità di raccolta, posizionandosi come una potenziale concorrente dell’Obolo. Leone XIV, invece, “ha deciso di riaprire il dibattito sulla raccolta fondi,” riconoscendo la necessità di finanziamento per la missione della Santa Sede, ma respingendo, per ora, la strada della centralizzazione di investimenti e donazioni. Il futuro del fundraising vaticano sarà definito da un gruppo di lavoro che dovrà formulare proposte, i cui componenti saranno selezionati dal Consiglio per l’Economia e sottoposti al Romano Pontefice.
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Il futuro economico del Vaticano
La riorganizzazione non si ferma alla soppressione. Leone XIV ha dato mandato alla Segreteria per l’Economia di nominare un gruppo di lavoro per risolvere le questioni pendenti a seguito dell’estinzione della Commissione, tenendo informato il Consiglio per l’Economia. Ma l’azione più importante in prospettiva è l’istituzione di un nuovo gruppo di lavoro con il compito di formulare proposte concrete sulla questione generale del fundraising e definire una struttura appropriata.
Questo nuovo organismo, i cui componenti saranno proposti al Pontefice tramite la Segreteria di Stato, segna la volontà di Leone XIV di affrontare la raccolta fondi con un approccio rinnovato e consultivo. L’obiettivo è chiaro: garantire il finanziamento della missione della Santa Sede, ma attraverso un modello più collegiale e trasparente, abbandonando i tentativi di accentramento che avevano caratterizzato il pontificato precedente. La mossa di Leone XIV è un segnale forte: il dibattito finanziario in Vaticano è più acceso che mai, e la sua gestione, per ora, sembra orientarsi verso la pluralità e la consultazione, piuttosto che verso la stretta centralizzazione.