Matteo Zuppi: un protagonista del conclave
Tra i nomi più chiacchierati durante il Conclave, spicca quello di Matteo Maria Zuppi. L’arcivescovo di Bologna e presidente della CEI è stato considerato un forte candidato, rappresentando un simbolo di continuità per quanti speravano in un “papa italiano“. Zuppi ha giocato un ruolo cruciale nelle discussioni preliminari all’elezione, contribuendo al clima di apertura e dialogo che ha caratterizzato il Conclave. Con l’elezione di Leone XIV, Zuppi ha condiviso con i media una riflessione serena e, come sempre, ironica. “In tanti speravano in me come Papa? Io mai sperato. Prima deve vincere lo scudetto il Bologna, cominciamo dalla Coppa Italia”, ha commentato, mantenendo un tono leggero ma rispettoso. Ha inoltre espresso ammirazione per il neo-eletto, sottolineando come “per principio il Papa è sempre bravo”, nonostante ammetta di sentirsi “ancora in apnea“.
La presenza di Zuppi all’interno del Conclave e il suo ruolo di mediatore hanno suscitato ampio interesse. La sua capacità di coinvolgere e stimolare il dialogo tra i cardinali ha rappresentato un elemento chiave, contribuendo a un’elezione che riflette l’apertura e la volontà di rinnovamento all’interno della Chiesa. Zuppi ha sottolineato l’importanza di continuare a lavorare insieme, mantenendo viva l’eredità di Papa Francesco.
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Zuppi: “Io Papa? Mai sperato. Prima lo scudetto per il Bologna, cominciamo dalla Coppa Italia” pic.twitter.com/pOQO0XVasx
— Repubblica (@repubblica) May 9, 2025
Un’esperienza di dialogo e riflessione
In un’intervista a TV 2000, Zuppi ha descritto il Conclave come “un’esperienza profondamente spirituale”, caratterizzata da un dialogo “franco e aperto” tra i cardinali. Ha poi osservato che molti partecipanti sembravano “esercitarsi più fuori che dentro”, offrendo un’occasione di riflessione sul futuro della Chiesa. La sua visione appare chiara: progresso e apertura sono fondamentali per affrontare le sfide future.
