Le reazioni di Saviano
All’indomani dell’attentato, numerose personalità del mondo culturale hanno espresso solidarietà a Ranucci. Tra queste, lo scrittore Roberto Saviano, da tempo impegnato nella difesa della libertà d’informazione, ha sottolineato la pericolosità di una delegittimazione sistematica del ruolo del giornalista. “Quando si trasforma qualcuno in un bersaglio pubblico, prima o poi qualcuno penserà di poter colpire anche fuori dallo schermo. Delegittimare non è criticare, è scegliere un nemico e puntare il dito. A Sigfrido va la mia solidarietà.”
Saviano ha inoltre ribadito la centralità del giornalismo come “atto di resistenza civile”, invitando tutta la società a proteggere chi si assume la responsabilità di informare su temi delicati, spesso rischiando in prima persona. La sua posizione ha trovato eco in numerosi interventi sui principali quotidiani nazionali, dove si è sottolineata la necessità di una tutela effettiva per chi fa informazione indipendente.

La posizione di Ignazio La Russa: “Solidarietà personale e istituzionale”
Citato direttamente nella nota di Usigrai, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso pubblicamente la propria vicinanza a Ranucci, definendo l’esplosione “un gravissimo atto intimidatorio”. La Russa ha anche manifestato l’auspicio che la giustizia proceda rapidamente nell’identificare i responsabili, ribadendo la condanna di ogni forma di violenza contro la stampa.
Tuttavia, il rapporto tra La Russa e la redazione di Report è da tempo segnato da forti tensioni e divergenze pubbliche. In questo scenario, la vicenda assume anche una connotazione politica che rende il dibattito ancora più acceso, con il rischio di acuire ulteriormente lo scontro tra le parti.

La risposta della Rai: “Non ci faremo intimidire”
I vertici della Rai, attraverso una dichiarazione congiunta dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi, del CdA e del presidente facente funzioni Antonio Marano, hanno espresso “massima e convinta solidarietà” a Ranucci, definendo l’accaduto come un “vile attentato” contro l’informazione. Nella nota si legge che “la libertà informativa è l’essenza vitale della nostra democrazia, e ogni tentativo di intimidire chi lavora per un’informazione libera e indipendente è un attacco al Servizio pubblico stesso”.
La Rai ha inoltre ribadito il proprio impegno a promuovere “dialogo, pluralismo e rispetto”, respingendo con fermezza ogni forma di violenza e condannando le “sterili contrapposizioni” che, secondo l’azienda, stanno avvelenando il dibattito pubblico. I vertici hanno assicurato che la linea editoriale della Rai non cambierà: “Non ci faremo intimidire da nessuna minaccia esterna o interna”.