La posizione di associazioni e sindacati
Le associazioni dei consumatori e i sindacati dei pensionati invitano alla prudenza. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, sottolinea che «la libertà di muoversi è un diritto fondamentale a tutte le età» e propone di rafforzare i controlli basandoli su criteri medico-funzionali chiari e aggiornati, piuttosto che fissare limiti anagrafici rigidi.
Sulla stessa linea il segretario generale della Uilp, Carmelo Barbagallo, che chiede di «studiare bene i dati e confrontarsi con le parti sociali» prima di modificare le norme. Per molte persone anziane, ricorda, la patente significa autonomia quotidiana e la sua perdita potrebbe comportare isolamento e difficoltà pratiche.
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I dati che spingono alla stretta
Le ultime statistiche Istat-Aci, pubblicate a luglio, parlano chiaro: nel 2024 il tasso di mortalità stradale più elevato si registra tra gli 85 e gli 89 anni, con 103,8 decessi ogni milione di abitanti. Subito dietro, i giovani tra i 20 e i 24 anni (84,7 morti ogni milione) e la fascia 80-84 anni.
Numeri che alimentano il dibattito politico e sociale: da un lato, la necessità di proteggere la sicurezza di tutti gli utenti della strada; dall’altro, il rischio di imporre limiti che penalizzino indiscriminatamente gli automobilisti anziani ancora in grado di guidare in sicurezza. Il confronto è appena iniziato, ma il tema si candida a diventare uno dei più caldi della prossima stagione politica.