Pensioni 2025, l’ipotesi della flessibilità strutturale
Al Cnel, una commissione di esperti sta lavorando fin dal febbraio di quest’anno sul tema delle pensioni. Il piano, ancora non definitivo, prevederebbe di sostituire le quote e gli anticipi esistenti con la cosiddetta “flessibilità strutturale”. Significherebbe poter andare in pensione in qualunque momento dai 64 anni fino ai 72 anni, rispettando alcuni requisiti: una pensione maturata pari ad almeno una volta e mezzo l’assegno sociale (quindi poco più di 800 euro); e almeno 25 anni di contributi versati. Inoltre, chi lascia il lavoro con questo sistema prima di aver raggiunto la pensione di vecchiaia dovrebbe accettare un assegno ricalcolato con il metodo contributivo, o comunque ridotto (tanto più basso quanti sono gli anni di anticipo). La pensione di vecchiaia così si potrebbe ottenere con 67 di età e 25 di contributi (anziché 20 come ora). Anche la pensione di anzianità, che oggi richiede 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), avrebbe un requisito d’età minima fissato a 64 anni, riporta Fanpage.