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Perdita dell’udito, ecco quali sono i primi segnali d’allarme: fate attenzione a questi

Integratori e dieta per la salute uditiva

Non è necessario ricorrere solo a rimedi esterni per supportare l’udito. Gran parte della protezione può venire direttamente da una dieta consapevole e bilanciata. La dottoressa Camesasca illustra il ruolo dei micronutrienti come supporto alla salute generale dell’apparato uditivo: “Esistono poi diversi integratori a base di vitamine, minerali ed antiossidanti, come acido folico, vitamine del gruppo B, magnesio, zinco, coenzima Q10, ginkgo biloba e citicolina, che possono supportare la salute generale dell’apparato uditivo.”

Questi elementi non sono solo sostanze da assumere attraverso integratori, ma rappresentano i pilastri di una sana alimentazione. L’esperta lo ribadisce con forza: “Un’alimentazione ricca di questi elementi ed una dieta equilibrata sono la principale fonte naturale di neuroprotettori del sistema acustico.” Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi preventivi e nutrizionali, talvolta il danno può essere irreversibile. Quali sono quindi le soluzioni quando la soglia uditiva non può più essere ripristinata?

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Il futuro del trattamento uditivo

Quando il deterioramento diventa permanente e il danno è irreversibile, la scienza medica, purtroppo, non offre ancora una cura in grado di ripristinare una soglia uditiva normale. La specialista è chiara su questo punto: “Purtroppo, però, quando il danno è permanente e irreversibile non esiste ad oggi una cura che permetta di ripristinare una soglia uditiva normale.” Tuttavia, esiste una soluzione estremamente efficace: la protesi acustica. Nonostante la sua efficacia sia comprovata, l’utilizzo di questi dispositivi incontra ancora una forte riluttanza e molti pregiudizi sociali, un fenomeno in netto contrasto con l’accettazione degli occhiali per la vista. I motivi sono molteplici: informazione insufficiente, difficoltà nell’effettuare screening e l’elevato costo dei dispositivi.

Fortunatamente, la tecnologia sta abbattendo queste barriere. La dottoressa Camesasca conclude con una nota di speranza sul futuro di questi dispositivi: “Si tratta di dispositivi miniaturizzati, quindi meno visibili e più efficaci, che riducono le barriere psicologiche nei potenziali utilizzatori.” Compensare l’udito con i moderni apparecchi acustici non è solo un rimedio, ma un passo avanti nella riconquista di una piena vita sociale e comunicativa.

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