Le parole dell’avvocato
Sembrano aggravarsi le conseguenze legali per il padre della piccola Agnese. La pm Anna Andreatta ha deciso di cambiare il capo di imputazione nei confronti del padre, da omicidio colposo ad abbandono di minore con conseguente morte. Mentre la pena per omicidio colposo va da sei mesi a cinque anni, quella per abbandono di minore con esito mortale può arrivare fino a otto anni di reclusione. La decisione della pm Andreatta arriva in seguito ai risultati preliminari dell’autopsia che è stata effettuata martedì mattina e dai quali è emerso che la piccola Agnese è morta a causa delle temperature estreme raggiunte all’interno dell’auto.
“Certamente si tratta di un aggravamento della situazione, di cui non conosco le ragioni. A mio giudizio l’evento tragico si dovrebbe qualificare come omicidio colposo. In questo momento posso soltanto dire che cercheremo di chiudere questo caso molto penoso al più presto”, ha dichiarato Giorgio Pietramala, avvocato del padre, secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto. La relazione finale sull’autopsia verrà completata entro sessanta giorni e sarà cruciale per delineare in maniera definitiva le circostanze della tragedia. Secondo quanto è stato ricostruito finora, sarebbero stati alcuni colleghi del padre a fare il tragico ritrovamento della bambina durante la pausa pranzo. Prima di iniziare il suo turno di lavoro, l’uomo aveva parcheggiato l’auto negli spazi previsti dalla ditta dove lavora a Marcon. La macchina è rimasta ferma per diverse ore diventando incandescente e con le temperature record che hanno causato la morte della piccola Agnese.