L’appartamento ripulito
Un ulteriore ostacolo nelle indagini è rappresentato dalla pulizia dell’appartamento prima del secondo sopralluogo della polizia scientifica. Il legale di Loffredo, Luigi Montano, ha riferito che l’abitazione, posta sotto sequestro, è stata trovata pulita, senza le tracce di sangue precedentemente presenti. Montano ha dichiarato: “Non so chi sia stato; il mio assistito era in commissariato per l’interrogatorio, dove è rimasto fino alle 7 del mattino. Nell’appartamento sono andati la mamma della piccola ed altri familiari. Era stato fatto un primo sopralluogo della scientifica e la mamma di Loffredo è svenuta proprio a causa della vista del sangue. Loro hanno riferito al mio assistito che non c’erano sigilli quando sono entrati”. Questa situazione solleva dubbi sulla conservazione delle prove e potrebbe complicare ulteriormente l’accertamento della verità. (continua dopo la foto)
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Analisi comportamentale dei cani
Entrambi i cani sono stati trasferiti in un canile di Frattamaggiore, dove sono sottoposti a valutazioni veterinarie e comportamentali. Finora, il pitbull non ha mostrato segni di aggressività durante le osservazioni. Nei prossimi giorni, un esperto comportamentalista esaminerà i cani per determinare eventuali predisposizioni aggressive e comprendere meglio la dinamica dell’incidente. Gli esiti di queste analisi saranno cruciali per stabilire le responsabilità e prevenire futuri episodi simili.
Reazioni della comunità e dei familiari
La comunità di Acerra è profondamente scossa da questa tragedia. I funerali della piccola Giulia si sono svolti in forma privata nel Duomo della città, con una partecipazione sentita da parte dei residenti. Nel frattempo, il padre, Vincenzo Loffredo, è indagato per omicidio colposo, specificamente per omessa custodia e vigilanza del cane. La madre di Giulia, assente al momento dell’incidente perché al lavoro, è stata colta da malore alla vista della scena e ha ricevuto supporto da familiari e amici. La famiglia, attraverso il legale, ha espresso fiducia nel lavoro degli inquirenti e spera che la verità emerga al più presto.
Questo tragico evento si inserisce in un contesto più ampio di aggressioni canine in Italia, spesso attribuite a razze come i pitbull. Secondo dati riportati, ogni anno si registrano circa 70.000 aggressioni da parte di cani nel Paese. Questi numeri hanno portato associazioni come il Codacons a richiedere l’introduzione di un “patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi”. L’obiettivo è garantire che i proprietari siano adeguatamente formati e consapevoli delle responsabilità legate alla gestione di tali animali.