Il dolore della famiglia Onofri
La notizia della scarcerazione ha inevitabilmente riaperto vecchie ferite nella famiglia del piccolo Tommy. Intervistata dalla Gazzetta di Parma, la madre, Paola Pellinghelli, ha commentato con amarezza: “Prima o poi me l’aspettavo, visto che era già in semilibertà. Che si goda la sua vita, noi invece siamo condannati per sempre”. Una condanna diversa, quella di una madre che ha perso un figlio di appena 18 mesi in circostanze tragiche.
Il padre del bambino, Paolo Onofri, non è più in vita: colpito da un infarto nel 2008, rimase in coma per anni fino alla morte, avvenuta nel 2014.
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Il rapimento e l’omicidio del piccolo Tommy
Il rapimento risale al 2 marzo 2006, quando Raimondi e Mario Alessi entrarono nella casa della famiglia Onofri. A un mese di distanza, il 1° aprile 2006, dopo intense indagini, furono arrestati Raimondi, Alessi e la compagna di quest’ultimo, Antonella Conserva. Poche ore dopo, la terribile scoperta: il corpo senza vita del piccolo Tommaso fu trovato in un casolare.
Secondo i giudici, Raimondi fu colui che sfilò il bambino dal seggiolone, lasciando anche un’impronta sul nastro adesivo usato per immobilizzare i familiari. Ma a uccidere il piccolo fu Mario Alessi, condannato all’ergastolo per rapimento e omicidio. Conserva, invece, sta scontando 24 anni per la sua partecipazione al sequestro.