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Pier Silvio punge e Tajani risponde: alta tensione dentro Forza Italia, cosa succede

Rinnovamento in Forza Italia: la replica di Tajani

Nel momento in cui Pier Silvio Berlusconi ricorda che “a Forza Italia servono facce nuove”, riaffiora un tema che negli ultimi mesi continua a tornare. Era già accaduto a luglio e il concetto riemerge negli studi di Cologno Monzese, a margine dell’incontro natalizio con la stampa. Nonostante la “vera gratitudine” per Tajani e l’intera squadra dirigente, l’ad mantiene fermo un punto: guardando al futuro, servono nuovi profili, idee fresche e un programma capace di parlare con autorevolezza al 2025. Non una revisione dei valori fondativi, precisa, ma la necessità di adattarli alla realtà presente.

Pier Silvio Berlusconi e la pressione del cambiamento

Escludendo nettamente una propria discesa in campo – “non è un tema che oggi esiste” –, l’ad non rinuncia tuttavia a rimarcare la necessità di un ricambio. Le sue parole raggiungono Tajani mentre si trova a Mumbai per l’Italia-India Business Forum. Il vicepremier risponde con prontezza, sostenendo che il rinnovamento sia già in corso: giovani dirigenti, amministratori under 30, nuovi quadri che hanno iniziato a emergere grazie ai congressi del partito.

In questo scenario il nome di Roberto Occhiuto, governatore della Calabria, acquista un peso politico crescente. La sua riconferma e il recente incontro con Marina Berlusconi alimentano le ipotesi di un possibile ruolo futuro nell’architettura interna degli azzurri, mentre il partito attraversa una fase in cui ogni segnale viene letto come indizio di una direzione strategica più ampia.

Giovani, identità e continuità politica: le parole di Tajani

Per Tajani, Forza Italia è una forza politica “con le porte aperte”, pronta ad accogliere chi ne condivide l’impianto liberale. Rivendica l’ingresso di “almeno 12-13 parlamentari” negli ultimi anni come prova di una dinamica già attiva sul fronte del rinnovamento, assicurando che “faremo sempre più emergere nuovi volti”.

Un orientamento che trova l’appoggio della ministra Elisabetta Casellati, convinta che la linea indicata da Pier Silvio Berlusconi sia quella verso cui il partito si sta già muovendo, grazie a una generazione di giovani dirigenti “organizzatissimi, bravissimi e preparati”, pronta a diventare l’ossatura futura.

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