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Pierina Paganelli, nuove intercettazioni su Valeria: cosa emerge

Pierina Paganelli, l’intercettazione su Valeria che smonta l’alibi di Dassilva

“Se ero sveglia a quell’ora… questa cosa io non la so… cosa gli dico… non lo so!”, le parole riportate da Il Resto del Carlino. È un bisbiglio, quasi un sussurro. Ma è proprio questa frase, pronunciata da Valeria Bartolucci durante un dialogo in auto col marito Louis Dassilva, a incrinare quello che finora era stato considerato uno degli alibi chiave nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. La donna, parlando con l’uomo che dal 16 luglio è in carcere con l’accusa di aver ucciso la 78enne con 29 coltellate, mette in dubbio se stessa e le sue certezze. Un’intercettazione del 1° novembre 2023, raccolta dalla procura di Rimini, sta ora assumendo un peso cruciale nelle valutazioni giudiziarie. Per gli inquirenti, la frase rappresenta un’ammissione implicita: Bartolucci non ha la certezza di essere stata sveglia al momento del delitto e dunque di aver visto realmente il marito disteso sul divano, come ha sempre sostenuto. Una crepa nell’alibi che, secondo la procura, smaschera l’inattendibilità della testimone e rafforza l’ipotesi accusatoria nei confronti del 35enne senegalese. (Continua dopo le foto)

Il contesto delle parole pronunciate da Valeria Bartolucci

Quella conversazione riservata tra moglie e marito, avvenuta dentro un’auto monitorata dalla polizia giudiziaria, è stata registrata due giorni prima che Valeria Bartolucci fosse convocata per una nuova testimonianza. Lo scenario che emerge è quello di una donna in preda all’ansia, consapevole delle contraddizioni e delle possibili conseguenze. “Io lo so che sei stressato, lo vedo” dice Bartolucci, facendo riferimento – secondo gli investigatori – al crollo fisico e alla perdita di peso del marito dopo l’omicidio. Poi aggiunge: “Dobbiamo vedere se c’è… se ero sveglia a quell’ora…”. Un ragionamento spezzato, esitante, che per la squadra mobile minerebbe definitivamente la solidità dell’alibi fornito nei mesi precedenti. Un dubbio che, per chi indaga, è già una prova: Bartolucci non può più affermare con certezza dove si trovasse Dassilva nell’orario del delitto, avvenuto nel tardo pomeriggio del 3 ottobre 2023 nei sotterranei di via del Ciclamino, a Rimini.

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