I riti voodoo chiesti da Louis Dassilva
Stando a quanto emerso, Louis Dassilva avrebbe chiesto ad alcuni connazionali in Senegal di fare dei riti voodoo. L’indagato avrebbe dato i nomi di sei poliziotti della squadra mobile di Rimini e del sostituto procuratore Daniele Paci, titolare del fascicolo sul delitto Paganelli. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da Il Resto del Carlino, tra gli atti dell’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli vi sarebbe un messaggio risalente al 2023, datato poco dopo il delitto. Questo messaggio, inviato in Senegal, conterrebbe i nomi degli inquirenti impegnati nel caso e farebbe riferimento alla richiesta di un rito voodoo nei loro confronti. (Continua dopo le foto)

Le parole di Dassilva sui riti voodoo
Alcuni riti di questa tradizione, secondo quanto riportato, potrebbero prevedere anche il sacrificio di animali. Lo stesso Dassilva aveva ammesso di credere nel voodoo. L’indagato aveva parlato di alcune bottiglie di vino comprate e regalate a Manuela Bianchi e alcune polverine spedite dal Senegal “per purificazione”, che si mettono nelle bottiglie per alcuni riti voodoo. “La bottiglia che avevo lasciato davanti al garage era vuota. I riti voodoo esistono per diversi scopi per purificarsi dal maleficio, per mandare un maleficio o affinché ti vada bene qualcosa. Valgono indipendentemente che uno ci creda o no”, avrebbe spiegato Dassilva al gip. Il voodoo commissionato in Senegal dal 35enne era specificatamente indirizzato ad agenti della squadra mobile e al pm.