Pierpaolo Sileri è un volto noto della politica italiana, un chirurgo e un accademico italiano. Dal 1º marzo 2021 ricopre il ruolo di sottosegretario di Stato al Ministero della salute nel Governo Draghi. È stato dal 13 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 viceministro della salute nel governo Conte II, occupandosi delle misure di contrasto al Covid-19. In queste ore, Pierpaolo Sileri è stato querelato perchè avrebbe minacciato i no-vax, incitando all’odio. È questa la tesi che ha spinto Andrea Colletti, deputato dell’Alternativa, a presentare una denuncia al sottosegretario alla Salute. (Continua dopo la foto)
Pierpaolo Sileri querelato, la notizia improvvisa dal Tribunale: cosa rischia ora
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è stato denunciato con l’accusa di aver minacciato i no-vax, incitando all’odio. L’atto è stato depositato al Tribunale di Roma nelle ultime ore da Andrea Colletti, deputato dell’Alternativa. Raggiunto dai microfoni de Il Giornale, Colletti ha dichiarato: «Immaginiamo cosa sarebbe successo se un sottosegretario dell’Interno in tv avesse usato certe espressioni di fronte a un esponente di etnia rom. Avremmo avuto intellettuali e fior di giornalisti indignati, che avrebbero chiesto la testa del rappresentante del governo. Perché in questo caso dovrebbe essere diverso?». Sotto accusa sono le frasi pronunciate da Sileri, durante la trasmissione di Martedì, andata in onda lo scorso 25 gennaio 2022. Il sottosegretario, riferendosi ai no-vax, in quella occasione aveva dichiarato: «Noi per tutelare gli italiani, vi renderemo la vita difficile, come stiamo facendo. Perché il non vaccinato e chi non rispetta le regole è pericoloso». (Continua dopo la foto)
Le parole di Colletti
Una volta depositata la denuncia, toccherà al Tribunale trarre le conclusioni. In attesa della sentenza, Colletti, sempre a Il Giornale, ha ammesso: «È un atto politico. Raramente un esponente del governo minaccia una classe, in questo caso da intendere come classe sanitaria, di cittadini di non farli più vivere serenamente. La querela dimostra che c’è qualcuno che si oppone. Bisogna evidenza che in questo caso può configurarsi anche incitazione all’odio nei confronti dei no vax. È questo che accade quando qualcuno viene considerato un pericolo pubblico, odio sanitario. Visto che il Parlamento non conta più nulla, si tenta la strada giudiziaria».