Il menù minimal
Veronica Ferraro e Davide Simonetta per il giorno del loro grande giorno hanno scelto un menù minimalista, abbandonando la torta nuziale a tre piani per optare per un lungo dolce da condividere. Le portate, semplici ed essenziali, erano così distribuite: un antipasto Come a casa, un antipasto composto da pane e mortadella, “La pasta di Veronica”, una semplice pasta al pesto, e le “Polpette di Davide”, delle tradizionali polpette al sugo di pomodoro. Spazio poi alla lunga torta nuziale soprannominatamela la Torta di Tutti. Sui social, però, non sono mancate le critiche sulla scelta, giudicata troppo minimalista e semplice.
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Pioggia di critiche sul matrimonio
“Tutto molto bello ma il menù un po’ pesantuccio”, scrive ironicamente un utente social. E ancora: “Visto il menù del matrimonio, posso dire che pane e mortadella e ciò che mangio PRIMA di andare a un matrimonio perché poi non so quanto tempo ci voglia dopo la cerimonia per il pranzo o cena. Vabbè il minimalismo ma qui si esagera!”. E ancora: “La mamma napoletana di una sposa prossima alle nozze è morta un po’ leggendo sto menù”. Ma la portata più apprezzata dagli utenti (si spera anche dagli invitati) è stato il dolce. “La torta di tutti”, si legge sul menù. Quel che però non menzionava la carta era che per ottenere una fetta del dolce bisognava farsi spazio tra i famelici invitati: “Comunque se dovessero scoprire un nuovo virus che si sta diffondendo, io il paziente zero lo cercherei tra gli invitati che hanno mangiato la torta al matrimonio di Veronica Ferraro”, scrive ironicamente un altro. (continua dopo la foto)
Qualcun altro, invece con meno sarcasmo ha criticato proprio la scelta dei due sposi: “Ragazzi io capisco la semplicità ma questa non è semplicità ragazzi questo è proprio essere tirchi ed è pur sempre un matrimonio”, sottolinea un’utente quasi infastidita. Qualcuno riassume in breve: “Quel matrimonio di Veronica col vestito di Aliexpress, i panini con la mortazza come antipasto, la torta che ti autoservi, ma poi chi si sposa di giovedì”.
