2mila soccorritori in azione: “Priorità agli isolati”
La risposta delle autorità non si è fatta attendere. Secondo Dallas Burnes, comandante dei servizi di emergenza del Nuovo Galles del Sud, oltre 2.000 operatori sono stati mobilitati per gestire l’emergenza. «La nostra priorità ora è rifornire i quartieri isolati e soccorrere chi è ancora in pericolo», ha affermato. Fino ad ora, più di 600 persone sono state evacuate con mezzi terrestri e aerei, e molte altre hanno richiesto aiuto dalle proprie abitazioni allagate. «Alcuni cittadini si sono salvati salendo su ponti, tetti o persino auto, aspettando gli elicotteri di salvataggio», hanno riferito i soccorritori. Le operazioni di evacuazione e di assistenza proseguiranno per tutto il fine settimana, mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sull’estensione dei danni.

Rischio idrogeologico crescente: l’Australia fa i conti con il cambiamento climatico
Le inondazioni nell’Australia orientale non sono un evento isolato. Negli ultimi anni, il Paese ha affrontato ondate di maltempo sempre più estreme, con alternanza di incendi devastanti e piogge torrenziali. Gli esperti sottolineano che questi eventi sono amplificati dal cambiamento climatico, che sta modificando radicalmente i modelli meteorologici nella regione del Pacifico. Il governo australiano è sotto pressione per rafforzare le infrastrutture e migliorare i sistemi di prevenzione e risposta rapida. «Non possiamo permetterci di affrontare ogni emergenza come se fosse un’eccezione», ha commentato un portavoce del Climate Council. Intanto, mentre si contano i danni e si piangono le vittime, la comunità internazionale guarda con preoccupazione a un’Australia sempre più vulnerabile di fronte alla furia della natura.