Ulteriori punti critici
La Corte dei conti ha anche chiesto approfondimenti sullo studio dei flussi di traffico, affidato a Tplan Consulting, sollevando dubbi sui criteri di selezione della società e sulla solidità delle valutazioni presentate.
Particolare attenzione è stata riservata anche al rispetto delle norme europee sugli appalti pubblici (Direttiva 2014/24/UE), già al centro di interlocuzioni con la Commissione Europea. Il deputato Anthony Barbagallo ha sottolineato come la mancata gara pubblica possa rappresentare un rischio concreto di violazione delle regole comunitarie.

Penali e responsabilità
Un altro nodo riguarda il sistema di penali previsto dal contratto tra Stato e privati: se la realizzazione dell’opera non dovesse procedere, lo Stato potrebbe essere chiamato a pagare ingenti somme a titolo di risarcimento. Questo aumenta la pressione sul governo per rispondere in maniera precisa e puntuale alle richieste della Corte.
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Il futuro del progetto
Al momento, l’intero iter del ponte sullo Stretto di Messina è sospeso. Il governo dovrà rivedere tutta la documentazione e fornire risposte puntuali per procedere con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, solo successivamente, con i lavori. Ogni passo dovrà rispettare normative nazionali e comunitarie, garantendo trasparenza e legalità.
L’attenzione rimane alta anche sull’impatto sociale e ambientale, con la necessità di un confronto chiaro con le istituzioni europee e la società civile. Solo un percorso trasparente potrà evitare nuovi stop e controversie future.
Nelle prossime settimane si attendono le risposte formali del governo alle richieste della Corte dei conti. Il progetto resta quindi in stand-by, con possibili effetti su tempi di realizzazione, costi e responsabilità amministrative.