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Primo morto in Italia per Nitazeni, l’allarme di Crepet: “Fa strage di giovani”

Le radici della crisi: mercato, accessibilità e nuove dinamiche criminali

Secondo Crepet, le responsabilità vanno oltre la famiglia e la scuola: «Tutta la società degli adulti deve prendersi la responsabilità di educare i giovani. Non possiamo più far finta che sia solo lo “sbandatello del paese”. Ora siamo in un mondo che da un lato distrugge le nuove generazioni e dall’altro costruisce un mercato florido della droga». L’espansione delle droghe sintetiche è favorita anche dal prezzo basso e dalla semplice reperibilità. «È la vecchia legge di mercato. Le droghe sintetiche sono prodotte in laboratorio, il che riduce i costi e rende il prodotto più accessibile», afferma lo psichiatra. La produzione industriale consente di immettere rapidamente grandi quantità di queste sostanze sul mercato, rendendole facilmente alla portata dei giovani.

Un ulteriore fattore critico è la facilità di acquisito online. Le sostanze vengono spesso spedite direttamente a casa in pacchi anonimi, sfuggendo ai controlli tradizionali. «Ormai si può comprare una dose di droga come si compra un dentifricio – avverte Crepet –. È fondamentale rafforzare i controlli su questo mercato virtuale sempre più fuori controllo». I dati forniti dal SerD dell’Alto Adige confermano un incremento delle persone assistite per problemi di dipendenza. Tuttavia, secondo Crepet, l’ambiente geografico conta relativamente: «Un ragazzo a Bolzano vive spesso le stesse pressioni e solitudini di uno in un quartiere di Milano. Il prodotto è seduttivo, ovunque si trovi».

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Pacchi postali come canale di diffusione delle sostanze sintetiche

Nitazeni, un fenomeno in crescita: analisi, rischi e prospettive

La diffusione di nuovi oppioidi sintetici come Nitazeni risponde a logiche di mercato sempre più aggressive. Secondo le analisi delle forze di polizia e degli osservatori sulle tossicodipendenze, queste sostanze sono spesso veicolate da organizzazioni criminali internazionali, in particolare provenienti dall’area balcanica. La loro capacità di adattarsi rapidamente al mutare della domanda consente di immettere sul mercato prodotti sempre diversi, eludendo i controlli e complicando il lavoro di prevenzione.

Rispetto alla crisi dell’eroina negli anni ’70, oggi il fenomeno appare più diffuso e insidioso. «Oggi il mercato è più aggressivo, più diffuso e gestito da nuove organizzazioni criminali – specialmente nei Balcani – con prodotti facili da assumere, come pastiglie o polveri. Ma il disastro è simile, se non peggiore», osserva Crepet. L’evoluzione tecnologica ha reso possibile l’acquisto di sostanze tramite piattaforme criptate, social network e marketplace nascosti, incrementando il rischio di consumo tra i minori. Le campagne di prevenzione, spesso insufficienti, non riescono a tenere il passo con la velocità di diffusione del fenomeno.

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