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“Chi é andato a combattere per Putin”. L’annuncio scuote il mondo intero: come ci sono arrivati

Vladimir Putin Guerra

“Chi é andato a combattere per Putin”. L’annuncio scuote il mondo intero: come ci sono arrivati – Nuove rivelazioni gettano luce sulla presenza di combattenti stranieri tra le fila russe nel conflitto in Ucraina. Secondo quanto riportato da The Kyiv Independent, citando fonti dell’intelligence militare ucraina, sarebbero stati identificati numerosi cittadini stranieri, in particolare mille cubani, impiegati nelle operazioni militari al fianco dell’esercito di Mosca.

Vladimir Putin in uniforme militare, guerra in Ucraina

“Chi é andato a combattere per Putin”. L’annuncio scuote il mondo intero: come ci sono arrivati

I dettagli emersi delineano un quadro preoccupante relativo alle modalità di reclutamento. Le persone coinvolte sarebbero state attirate da offerte di impiego nel settore edilizio in Russia, tramite annunci online e intermediari locali. Una volta giunti nel Paese, veniva loro proposto di firmare un contratto non tradotto nella loro lingua, per poi essere sottoposti a un addestramento rapido di appena 15 giorni. Secondo The Kyiv Independent, “dopo aver firmato una sorta di contratto non tradotto nella loro lingua, si troverebbero reclutati e avviati a un brevissimo periodo di addestramento, appena 15 giorni”. Questa procedura evidenzia l’urgenza da parte delle autorità russe di rafforzare le proprie linee sul fronte.

Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, tensioni internazionali

Coinvolgimento di Cuba: alleanze internazionali e controllo interno

Il coinvolgimento di cittadini cubani in operazioni militari all’estero solleva interrogativi sul ruolo delle autorità dell’Avana, storicamente attente a monitorare i movimenti della propria popolazione. La possibilità che questi spostamenti avvengano senza il consenso o la conoscenza del governo appare poco plausibile, suggerendo l’esistenza di accordi taciti o collaborazioni tra Mosca e L’Avana. Questo scenario si inserisce in un contesto più ampio di alleanze tra regimi autoritari a sostegno della Russia nella guerra contro l’Ucraina.

Negli ultimi mesi, il supporto internazionale al Cremlino si è manifestato su diversi fronti. L’Iran ha contribuito con la produzione e la consegna dei droni kamikaze Shahed, impiegati contro infrastrutture ucraine. Parallelamente, è stata registrata la presenza di soldati provenienti da Paesi alleati della Russia, come la Corea del Nord, dove circa 30.000 uomini avrebbero operato nella regione di Kursk, anche se successivamente ritirati dopo aver subito pesanti perdite.

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