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Re Carlo, la rivelazione: né Diana né Camilla, chi doveva essere la moglie

Carlo definito un “vero gioiello”

Il presidente Nixon, in un promemoria indirizzato al suo consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger, definì Carlo il “vero gioiello” della famiglia reale britannica, sottolineando il potenziale impatto positivo che la visita avrebbe potuto avere sulle relazioni bilaterali. Questa visione, condivisa anche da parte dello staff presidenziale, era sintomo di quanto il legame personale tra figure di spicco potesse essere considerato uno strumento di politica estera.

Il principe Carlo, da parte sua, mostrò grande cortesia e diplomazia durante la permanenza negli Stati Uniti. In una lettera inviata alla Casa Bianca, il futuro re espresse la sua riconoscenza per l’accoglienza ricevuta, scrivendo che la gentilezza dimostrata era stata “quasi travolgente” e che la visita rappresentava la “prova più toccante” dello speciale rapporto tra i due Paesi. Queste parole, rimaste nella corrispondenza ufficiale, testimoniano l’importanza attribuita a quell’incontro anche dal punto di vista britannico.

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Un futuro mai realizzato: il destino di Carlo e Tricia

Nonostante le aspettative e gli sforzi posti in essere da entrambe le parti, il tentativo di creare un legame tra il principe Carlo e Tricia Nixon non ebbe seguito. I due parteciparono insieme a eventi pubblici e privati durante la visita, ma le loro strade si separarono poco dopo. Carlo avrebbe poi intrapreso un percorso personale complesso, segnato dal matrimonio con Diana Spencer, dal successivo divorzio e dalla relazione con Camilla Parker-Bowles, divenuta in seguito regina consorte.

Dall’altra parte, Tricia Nixon trovò la felicità accanto a Edward F. Cox, studente di giurisprudenza ad Harvard, che sposò meno di un anno dopo la visita del principe. La cerimonia, celebrata nel Roseto della Casa Bianca, divenne un evento mediatico di grande rilievo. La loro unione, a differenza di molte altre nate sotto i riflettori, ha superato la prova del tempo: Tricia ed Edward sono ancora sposati e hanno un figlio, confermando che, malgrado le pressioni esterne, le scelte personali possono prevalere sulle strategie politiche.

La vicenda, seppur poco nota, rappresenta un esempio eloquente di come la storia sia spesso influenzata da fattori privati tanto quanto da decisioni pubbliche. Il tentativo di Nixon di rafforzare i legami transatlantici attraverso un’unione matrimoniale rimase un episodio isolato, ma contribuì a consolidare il rapporto di amicizia tra Stati Uniti e Regno Unito in un periodo di grande trasformazione internazionale.

L’aneddoto reso pubblico da Re Carlo III, a distanza di decenni, offre oggi una prospettiva diversa sul ruolo delle relazioni personali nella diplomazia moderna. Se il destino avesse seguito un’altra traiettoria, la storia europea e americana avrebbe potuto essere segnata da un’alleanza inedita, frutto non solo di accordi politici, ma anche di sentimenti e incontri casuali.

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