Diagnosi e le gravi conseguenze del reflusso cronico
Per una diagnosi precisa e per valutare l’entità del danno esofageo, il Dottor Moioli indica il percorso diagnostico da seguire. L’esame di prima linea è la gastroscopia, seguita da esami funzionali come la manometria esofagea e la PH impedenziometria. Questi test sono fondamentali non solo per confermare la MRGE ma anche per mappare la funzionalità dell’esofago e del LES.
L’importanza di una diagnosi tempestiva è legata alle complicanze che il reflusso cronico può scatenare. Ignorare i sintomi può portare a condizioni patologiche molto serie. “Il reflusso cronico può portare allo sviluppo di condizioni patologiche anche molto gravi quali esofagite, stenosi esofagea, esofago di Barrett che è una lesione pre-cancerosa, fino al tumore dell’esofago“, avverte il chirurgo. Di fronte a queste potenziali evoluzioni, l’intervento specialistico è cruciale.
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Dalla terapia medica all’intervento chirurgico
La gestione della MRGE si articola su due binari terapeutici. Il Dottor Moioli sottolinea l’importanza di specialisti in grado “sia di riconoscere il problema che di interpretare correttamente gli esami al fine di definire l’iter terapeutico più adeguato”.
- Terapia Medica: Nei casi più lievi, il trattamento prevede l’uso di farmaci a base di inibitori di pompa (come gli IPP).
- Terapia Chirurgica: Nei casi più gravi, quando la terapia medica fallisce o le complicanze sono avanzate, “è possibile ricorrere ad una terapia chirurgica“.
L’intervento chirurgico gold standard per il reflusso è la fundoplicatio, che mira a ricostruire la barriera antireflusso. L’intervento, tipicamente eseguito per via laparoscopica, consiste nel creare un “manicotto” di fondo gastrico (la parte superiore dello stomaco) che avvolge la porzione inferiore dell’esofago, ristabilendo la funzione valvolare del LES e impedendo meccanicamente la risalita del contenuto gastrico. La chirurgia, sebbene riservata ai casi più severi o non responsivi ai farmaci, offre spesso una soluzione definitiva alla malattia.