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“Non c’è partita”. Regionali, ecco i sondaggi: chi viene premiato e chi no

Ripartizione seggi e alleanze decisive

Oltre alle intenzioni di voto, le proiezioni sui seggi regionali rivelano equilibri delicati. Nel campo largo, il Pd è dato al 35%, con testa a testa tra Avs e la lista Giani presidente-Casa riformista, coordinata da Cristina Manetti e che ingloba Iv, +Europa, socialisti, repubblicani e civici. Tra i nomi forti figurano Stefania Saccardi, Francesco Casini, Stefano Grifoni e Maria Grazia Giuffrida, soprattutto a Firenze, come riportato da La Repubblica.

Secondo le stime di Emg, al Pd andrebbero 16 seggi, mentre ad Avs tre e alla lista Giani altrettanti. Il M5S otterrebbe due seggi, con il terzo conteso per pochissimi voti. Nel centrodestra, FdI emerge come primo partito al 23%, seguito da Forza Italia con un exploit al 9,5%, e la Lega in calo al 4,5%. La ripartizione dei seggi mostra una geografia politica precisa: per FdI dieci consiglieri, con rappresentanti a Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. A Forza Italia spetterebbero seggi a Firenze, Massa e Arezzo, mentre per la Lega entrerebbe Massimiliano Simoni e un candidato da Firenze città, lasciando fuori Pisa ed Elena Meini.

Questa complessa rete di alleanze e competizioni interne renderà ogni voto decisivo. La sfida tra Giani e Tomasi non è solo una questione di percentuali, ma di strategia, candidature e capacità di intercettare le priorità dei toscani, con la sanità come tema centrale, e un elettorato che si appresta a scegliere tra continuità e cambiamento.

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