Riccardo Gaio ucciso dal padre Vladislav: l’autopsia svela i dettagli dell’atroce delitto
Dalle autopsie effettuate sui corpi di Vladislav Gaio, 49 anni, e di suo figlio Riccardo, 17 anni, è emersa tutta la brutalità dell’accaduto. Secondo i medici legali, Vladislav ha prima colpito il figlio con nove coltellate, inflitte con estrema violenza, per poi finirlo con tre colpi alla testa sparati da un fucile da macellazione. Subito dopo, l’uomo ha rivolto l’arma contro se stesso, togliendosi la vita. Il fucile, per il cui acquisto non è necessario il porto d’armi, è ora oggetto di indagini da parte dei carabinieri di Belluno. Gli inquirenti non escludono che il gesto sia stato premeditato, alimentato da un odio crescente e da rancori familiari insanabili. (Continua dopo le foto)

Una ferita che resterà aperta: il bisogno di verità e giustizia
Mentre le indagini proseguono, affidate al pubblico ministero Paolo Storari, l’intero paese si interroga su come sia potuto accadere tutto questo. La polizia scientifica ha completato i rilievi, e nei prossimi giorni saranno analizzate ulteriormente le dinamiche psicologiche che hanno portato a questo gesto estremo. In paese resta una sola certezza: la ferita lasciata da questo duplice dramma resterà aperta a lungo. “Non è solo una famiglia a piangere – ha dichiarato un parroco locale – è tutta Lamon a chiedersi come ricominciare a vivere”. Perché, in fondo, certe tragedie non finiscono con il suono di una campana a lutto, ma continuano a riverberare nelle coscienze di tutti.