I precedenti che non lasciano tranquilli
Non sarebbe la prima volta che la FIFA decide di intervenire per fischi o cori durante un inno nazionale. Nel 2021, la Scozia fu multata di oltre 9.000 euro dopo che alcuni tifosi avevano fischiato l’inno israeliano all’Hampden Park. In quell’occasione, la federcalcio locale venne punita anche per l’esposizione di una bandiera palestinese, ritenuta “inappropriata” in un evento sportivo.
Ancora più severa fu la sanzione inflitta nel 2019 alla federazione di Hong Kong, dopo i fischi all’inno cinese: la multa superò i 16.000 euro. La FIFA motivò la decisione spiegando che “ogni segno di disprezzo verso un inno nazionale costituisce una violazione del rispetto reciproco tra federazioni”.
Alla luce di questi precedenti, anche l’Italia potrebbe ricevere una multa analoga, soprattutto se verrà confermato che i fischi sono partiti da più settori dello stadio e non da pochi isolati spettatori.
Gli incidenti fuori dallo stadio e il ruolo della FIGC
Oltre ai fischi, la vigilia della partita è stata segnata da alcuni scontri nel centro di Udine tra manifestanti pro-palestinesi e forze dell’ordine. Tuttavia, secondo gli osservatori FIFA, questi eventi non dovrebbero rientrare nella responsabilità diretta della federazione, poiché non si sono verificati nei pressi dell’impianto sportivo.
La FIGC, da parte sua, ha già avviato una raccolta di testimonianze e filmati per dimostrare di aver adottato tutte le misure preventive necessarie. Se riuscirà a provarlo, potrebbe evitare o almeno ridurre la multa. Ma il caso rimane aperto, e la decisione finale spetta a Zurigo.
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Un danno d’immagine più che economico
Anche se l’eventuale multa non supererà qualche migliaio di euro, l’impatto reputazionale potrebbe essere pesante. Un richiamo ufficiale da parte della FIFA per mancanza di rispetto durante un inno nazionale rappresenterebbe una macchia sulla federazione italiana e sull’immagine degli Azzurri, soprattutto in un momento in cui il Paese è sotto i riflettori internazionali.
Un episodio che ricorda quanto lo sport, anche quando si gioca tra quattro linee di campo, non possa mai essere del tutto separato dal contesto politico e dal clima globale.