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“Rischio chimico”. Il celebre prodotto ritirato dal commercio: a cosa fare attenzione

Immagine di confezioni di miele ritirato dal mercato

Un nuovo allarme per rischio chimico scuote il settore alimentare italiano: numerosi lotti di un celebre prodotto sono stati ritirati dal mercato dopo un controllo ufficiale. Il Ministero della Salute ha pubblicato una nota di richiamo, segnalando la presenza di residui di antimicrobici al di sopra dei limiti consentiti dal Regolamento (CE) 396/2005. Questa decisione è stata presa a seguito di un’autorevole segnalazione interna da parte della stessa azienda produttrice, che ha collaborato attivamente con le autorità per tutelare i consumatori.

“Rischio chimico”. Il celebre prodotto ritirato dal commercio: a cosa fare attenzione

Allerta sicurezza alimentare: cosa sta succedendo

Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie, i controlli di routine sul prodotto hanno evidenziato tracce di sostanze non ammesse, imponendo un’azione tempestiva, anche per prevenire eventuali rischi connessi alla salute pubblica. Il richiamo riguarda diversi formati e lotti, distribuiti capillarmente in tutta Italia e prodotti dalla storica azienda lombarda.

L’episodio ha generato particolare attenzione, sia per la notorietà del marchio coinvolto sia per la crescente sensibilità dei consumatori verso la sicurezza alimentare. Il Ministero invita tutti i cittadini a verificare attentamente le confezioni in loro possesso e a collaborare attivamente restituendo eventuali prodotti acquistati appartenenti ai lotti segnalati.

“Rischio chimico”. Il celebre prodotto ritirato dal commercio: a cosa fare attenzione

Istruzioni del Ministero e possibili rischi

Il Ministero della Salute raccomanda ai possessori delle confezioni interessate di non consumare il prodotto, evitare l’apertura dei barattoli e restituire immediatamente il prodotto presso il punto vendita per il rimborso o la sostituzione. Questa disposizione è particolarmente importante per le categorie più a rischio, come bambini, persone immunodepresse e donne in gravidanza, per cui anche una minima esposizione a residui chimici può risultare dannosa.

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