Il clima teso in Parlamento: il caso Maiorino
A rendere ancora più acceso il dibattito è arrivato, solo pochi giorni fa, lo scontro in Senato. L’esponente del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino ha rivolto parole durissime al ministro degli Esteri Antonio Tajani, già destinatario di minacce di morte. Un episodio che, secondo gli osservatori, rischia di legittimare indirettamente chi trasforma la rabbia politica in violenza concreta.
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Crosetto: «Un terrorismo verbale che può portare al terrorismo reale»
Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha voluto lanciare un allarme. In un lungo post, ha parlato di un clima che somiglia sempre più a una caccia al nemico: «Da tempo noto con preoccupazione che ci sono persone anche in Italia che non vogliono una competizione politica corretta ma si dedicano, con dichiarazioni e gesti, quasi a disegnare un bersaglio su alcune persone: Giorgia Meloni in primis, ma anche Tajani, Salvini, Piantedosi, Nordio. Anche su di me».
Crosetto denuncia una strategia che, a suo dire, rischia di avere conseguenze drammatiche: «Incitano la folla, alimentano i sentimenti peggiori, usano parole violente e accuse infondate. Così spingono alcuni verso la follia, l’antagonismo violento e, speriamo di no, verso il terrorismo». Il ministro conclude con un monito: «Questa non è politica. Non è confronto democratico. È un terrorismo verbale che potrebbe avere prima o poi conseguenze reali e fisiche».