Il regista e il fondatore del Sundance
Non solo attore, ma anche regista di grande sensibilità: con Gente comune (1980), suo esordio dietro la macchina da presa, vinse l’Oscar. Seguono altre regie di rilievo come Milagro (1988), In mezzo scorre il fiume (1992), Quiz Show (1994) e L’uomo che sussurrava ai cavalli (1998). A lui si deve anche la creazione del Sundance Film Festival, nato per dare spazio al cinema indipendente e divenuto col tempo uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale.
Negli anni Duemila Redford è tornato sul set con film come Spy Game (2001), Leoni per agnelli (2007), La regola del silenzio (2012), All Is Lost – Tutto è perduto (2014), Captain America: The Winter Soldier (2014) e Old Man & the Gun (2018). Proprio con quest’ultimo titolo annunciò il ritiro ufficiale dalle scene nel 2018, salutando il pubblico con un’interpretazione che fu accolta come un vero e proprio addio cinematografico.

Impegno e eredità
Accanto al cinema, Redford ha sempre coltivato la sua passione per l’ambiente e l’impegno sociale. La sua voce si è spesso levata in difesa della natura e delle comunità più fragili, rendendolo non solo un artista, ma anche un uomo attento al futuro del pianeta. La vita privata è stata segnata da gioie e dolori. Redford ha avuto quattro figli, ma nel 2020 aveva dovuto affrontare la tragica scomparsa del figlio James, morto di tumore. Con la sua scomparsa, il cinema perde una figura che ha saputo coniugare talento, impegno e carisma. Redford lascia un patrimonio artistico immenso, fatto di film che hanno segnato intere generazioni e di un festival che continua a dare voce ai giovani autori.