Una gestione già pianificata
Secondo fonti vicine alla famiglia, Redford avrebbe predisposto da tempo un sistema legale e fiduciario per garantire la continuità delle sue attività culturali e ambientali. Le fondazioni create dall’attore non dipenderanno unicamente dall’eredità economica, ma seguiranno linee guida già definite in vita, a conferma della sua visione lungimirante.
Un patrimonio, dunque, che non è soltanto fatto di denaro o immobili di pregio, ma che si traduce in un modello di responsabilità civile e artistica. In questo senso, Redford ha sempre difeso con forza il legame tra creatività, ambiente e impegno sociale.
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Un’eredità che va oltre i premi
Due Oscar, un Leone d’Oro alla carriera e decine di riconoscimenti internazionali non bastano a raccontare la portata del suo impatto. Redford ha incarnato un’idea di cinema etico e impegnato, capace di dialogare con la società e di generare consapevolezza.
Dietro l’icona di Hollywood, restano i suoi grandi amori, le battaglie civili e ambientali, i progetti culturali che hanno cambiato la vita a migliaia di giovani registi. Il patrimonio da 200 milioni di dollari è solo la cornice di un’eredità più grande, destinata a vivere nelle generazioni future: artisti, attivisti e sognatori che continueranno a trovare nel suo esempio un faro di ispirazione.