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Salis, la lettera del carabiniere è virale: “Ora parlo io”

“Tutti i suoi soldi non potranno mai comprare un centesimo della nostra dignità”

Nel proseguo della lettera, il carabiniere si rivolge direttamente a Salis, chiedendo “un minimo di rispetto per i colleghi morti” e per tutti coloro che hanno subito ferite nell’esplosione di Castel d’Azzano. “Signora Salis, sa quante volte ho messo a rischio la mia vita per salvare quella di uno sconosciuto? Molte volte, mentre tutti scappavano spaventati, io correvo nella direzione opposta”, scrive, evidenziando il valore e il rischio quotidiano che caratterizzano il servizio nell’Arma.

La chiusura della lettera è pervasa da un sentimento di orgoglio e appartenenza, che si traduce in un monito: “Tutti i suoi soldi non potranno mai comprare un centesimo della nostra dignità. Il tempo sarà galantuomo.” Firmato: Gregorio Cortese, matricola SENZA-19-1959, meccanografica 170475 CT.

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Reazioni al messaggio del carabiniere

Il messaggio di Cortese ha ottenuto una vasta eco, con numerosi cittadini che hanno espresso solidarietà e sostegno anche attraverso i social. La vicenda ha riacceso il dibattito pubblico sul ruolo delle forze dell’ordine in Italia, sottolineando l’importanza di riconoscere il lavoro di chi si dedica alla sicurezza collettiva, spesso a costo della propria vita.

La tragedia di Castel d’Azzano rappresenta solo l’ultimo episodio di una lunga serie di sacrifici compiuti dai carabinieri e dalle altre forze di polizia. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, negli ultimi dieci anni sono stati centinaia gli agenti feriti o uccisi in servizio, a testimonianza del rischio quotidiano che accompagna chi opera per la tutela dell’ordine pubblico. Molti osservatori sottolineano come la lettera di Cortese sia diventata un simbolo dell’orgoglio professionale che contraddistingue l’Arma, ma anche della richiesta di rispetto e riconoscimento rivolta a tutti i cittadini e alle istituzioni. La discussione, ampia e articolata, conferma la complessità del rapporto tra società e forze dell’ordine, specialmente in momenti di crisi o tragedia.

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