Cos’è la Salmonella
Il batterio in questione, la Salmonella enteritidis, è il responsabile di questa vasta allerta. Storicamente, in Europa, le uova sono considerate la principale fonte di infezioni da salmonella, motivo per cui vengono attuate misure di controllo rigorose lungo l’intera filiera. I dati epidemiologici confermano la gravità del problema: nel 2021, la salmonellosi si è attestata come la seconda malattia zoonotica più segnalata nell’Unione Europea, con oltre 60mila casi e un aumento preoccupante del tasso di notifica del 14,3% rispetto all’anno precedente.
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I sintomi della Salmonella
Per chi ha consumato uova italiane sospette, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi tipici dell’infezione. Questi includono nausea, vomito, febbre e dolori addominali. In casi più severi, possono manifestarsi anche diarrea, febbre alta o sintomi di infezione focale. È cruciale, tuttavia, comprendere la distinzione tra i ceppi.
Il Ministero della Salute precisa che la Salmonella enteritidis (quella rilevata) è generalmente considerata meno pericolosa della Salmonella typhimurium, quest’ultima in grado di innescare una sindrome di batteriemia prolungata, talvolta fatale, che si manifesta con febbre persistente, mal di testa, malessere generale e brividi che durano oltre una settimana. Nonostante la minore aggressività del ceppo attuale, il rischio non è da sottovalutare. In caso di comparsa di sintomi dopo il consumo, è imperativo rivolgersi immediatamente al proprio medico curante. L’allerta è massima: la vigilanza e la conoscenza dei lotti richiamati sono l’unica difesa del consumatore.