Meloni tra Stati Uniti e Francia
L’escalation diplomatica si consuma mentre Giorgia Meloni si trova a Washington per un incontro con Emmanuel Macron e altri leader europei, con l’obiettivo di discutere la mediazione di Donald Trump sulla crisi ucraina. Durante il vertice è stata valutata la possibilità di uno scudo difensivo per Kiev, fino a considerare l’invio di truppe per garantire una tregua, proposta sostenuta dalla Francia. Meloni, pur preferendo una soluzione ispirata all’articolo 5 della Nato, aveva manifestato disponibilità al dialogo senza aderire completamente alla posizione francese. L’intervento di Salvini rischia ora di complicare ulteriormente il quadro diplomatico.

Posizione del governo italiano
Il governo italiano si trova ora a dover scegliere se prendere le distanze dalle parole di Salvini, per preservare il dialogo con la Francia, oppure mantenere il silenzio e affrontare le possibili conseguenze di un raffreddamento diplomatico. Finora, la presidente del Consiglio ha evitato dichiarazioni dirette, delegando al ministro degli Esteri Antonio Tajani la gestione di precedenti tensioni con Parigi.
In ambito riservato, cresce il timore che la Francia possa adottare misure di ritorsione su temi sensibili come la questione migratoria o gli accordi economici tra i due Paesi.
Precedenti tra Salvini e Macron
Non si tratta del primo episodio di tensione tra Salvini e Macron. Già a marzo, il leader della Lega aveva definito il presidente francese “un matto che parla di guerra nucleare”, respingendo l’idea di un esercito europeo sotto il comando francese. In altre circostanze, Salvini aveva utilizzato espressioni quali “ipocrita”, “chiacchierone”, “signorino educato che eccede in champagne” e “criminale”. L’escalation verbale era culminata a giugno con l’invito: “Mettiti l’elmetto, vai a combattere e non rompere le palle”. Ora la disputa si sposta sul piano diplomatico, con il rischio di un deterioramento dei rapporti tra Roma e Parigi.