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Sangiuliano e Boccia, dietro le foto sparite ci sarebbe lo zampino di Alfonso Signorini

Il dialogo tra Sangiuliano e Boccia

Dopo l’email tra l’ex Ministro e il direttore di Chi, Sangiuliano decide di riportare tutto alla Boccia. “Vuole dei soldi da te?“, domanda Boccia. “No. Per fortuna gli ho fatto un grande favore. E comunque non sono foto compromettenti”.

Il coinvolgimento di Signorini in questo caso non si sarebbe quindi limitato alla gestione del gossip. Quale sarebbe stato questo grande favore di cui parla Sangiuliano? Interrogato da Il Fatto Quotidiano, l’ex ministro ha minimizzato il tutto, parlando di semplici “cortesie tra giornalisti, lo avrete fatto anche voi. Io Signorini lo conosco perché fa il direttore, lui non mi ha mai chiesto nulla. Forse, se ci penso bene, il grande favore potrebbe essere la recensione che gli feci fare del libro di Maria Callas, non mi ricordo se al Tg1 o al Tg2. Ma questo quando non ero ministro”, ha precisato Sangiuliano. Ma il sospetto è che ci sia dell’altro. (continua dopo la foto)

La replica di Signorini

Signorini a Il Fatto parla del presunto favore: “Adesso mi girano anche un po’ le p*lle che lui dica che mi ha fatto un grosso favore. Il grosso favore gliel’ho fatto io quando Sangiuliano aveva scritto il libro di Putin e l’ho fatto intervistare sul mio giornale e gli ho dedicato quattro pagine quando faceva il direttore del Tg2. Quelli sono favori che ho fatto io semmai… Se poi lui vuole farsi bello con questo messaggio..

Gli feci recensire il libro. Ma non sono intervenuto sull’Arena“. Il riferimento è infatti alla decisione presa dall’ex ministro di affidare a Signorini la regia di due serate della Bohème. Quando c’è da affidare l’evento a Verona rimbalza il suo nome e – prosegue Il Fatto – la richiesta di sapere il cachet di Alfonso Signorini, è il regista stesso a indicare un compenso di 30 mila euro. Non è un improvvisato, ma neppure un regista professionista. Signorini ha smentito l’insinuazione, affermando che il suo coinvolgimento nel progetto era legato alla sua lunga passione per la musica lirica, e non a rapporti privilegiati con il ministero. Anche Sangiuliano ha smentito ogni coinvolgimento nella selezione di Signorini per la regia. La faccenda comunque lascia ancora parecchi dubbi.

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