Padellaro e Travaglio in difesa di Schlein dopo le contestazioni
Il giornalista Antonio Padellaro vedendo la difficoltà di Schlein interviene biasimando la folla. “Siamo qua per ascoltare il segretario del Partito Democratico. Urla e strilli non servono a nulla. Facciamola parlare perché è nostra ospite”.
Sulla questione interviene anche il direttore del Fatto, Marco Travaglio, per ristabilire l’ordine e soprattutto il principio del confronto civile. Come riporta il Fatto Quotidiano, Travaglio ha detto: “L’ho invitata per dire quello che pensa lei, non quello che pensiamo noi. Non si può contestare ogni volta che dice una cosa diversa, sennò ce la cantiamo e ce la suoniamo. Rispettiamo gli ospiti”, rivolgendosi direttamente al pubblico. È un gesto che cambia il tono della serata: il dissenso resta, ma si trasforma in ascolto.
È avvilente assistere al triste spettacolo di Elly Schlein che, testardamente unitaria, si espone ai fischi della feccia filoputiniana alla festa del Fatto Quotidiano per aver semplicemente ricordato che l’Ucraina ha subito un’invasione criminale. pic.twitter.com/9FiltXw1mB
— Cad Bane 🇪🇺🌍 (@_Brick_Block_) September 14, 2025
Travaglio e il valore del confronto
La scena, apparentemente ordinaria in un dibattito politico, assume un peso simbolico in un contesto come la Festa del Fatto, dove l’identità del giornale si fonda sulla critica e sull’indipendenza. Travaglio sceglie di difendere il diritto all’espressione anche di chi non condivide la linea editoriale della testata, ribadendo implicitamente il ruolo del giornalismo come spazio di pluralismo.
Come riporta ANSA, Elly Schlein ha replicato con queste parole:
“Direttore, io ti ringrazio. Io vengo apposta – perché sono convinta che, al di là della nostre differenze, se questa discussione continuiamo a farla diventa un programma come nelle regioni”.
Un sorriso che è insieme sfida e apertura accompagna la sua frase. La platea si fa più attenta: non è più una battaglia di slogan, ma un esercizio collettivo di ascolto.