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Schlein-Meloni, i dati parlano chiaro: “È lei la grande sconfitta”

Francesco Acquaroli festeggia la vittoria alle elezioni nelle Marche

Alle elezioni regionali nelle Marche di oggi, 29 settembre 2025, Francesco Acquaroli conferma la sua leadership, battendo il candidato del centrosinistra, Maurizio Ricci, con il 52% dei voti. Il risultato segna un momento storico anche sul piano nazionale: Fratelli d’Italia si conferma primo partito nella regione, sorpassando il Partito Democratico, e l’esito invia un messaggio chiaro ai leader di governo e opposizione sulle dinamiche politiche in vista delle prossime sfide elettorali. La conferma del centrodestra nelle Marche, tradizionalmente considerata una regione “laboratorio” del consenso politico, assume così un valore simbolico e strategico che va ben oltre i confini regionali.

Regionali Marche 2025, vince Acquaroli: Meloni consolida il consenso, sconfitta per Schlein

Regionali Marche: un momento cruciale anche per la politica nazionale

La recente affermazione di Francesco Acquaroli nelle Marche rappresenta un passaggio fondamentale nel quadro politico italiano. Sebbene i numeri non sorprendano dal punto di vista aritmetico, il significato politico che emerge è di grande rilievo. Le Marche si sono confermate come il vero banco di prova per la coalizione di centrosinistra guidata da Elly Schlein, che aveva investito risorse, energie e capitale politico nella speranza di una rimonta significativa.

Il risultato negativo per il centrosinistra, quindi, non è solo una sconfitta elettorale, ma segna un momento cruciale nella valutazione della capacità della cosiddetta alleanza larga di mettere realmente in discussione la solidità del centrodestra.

Regionali Marche 2025, vince Acquaroli: Meloni consolida il consenso, sconfitta per Schlein

Elezioni regionali Marche: vince il centrodestra con Acquaroli

Per Giorgia Meloni, la vittoria marchigiana consolida ulteriormente la sua posizione di leadership nazionale. Dopo due anni di governo caratterizzati da sfide internazionali e tensioni interne alla maggioranza, la premier dimostra ancora una volta la capacità di mobilitare il proprio elettorato. Il centrodestra esce rafforzato da una competizione che il centrosinistra aveva trasformato in un test di portata nazionale, coinvolgendo personalità di rilievo e puntando tutto su una possibile inversione di tendenza.

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