Vincenzo Chiaranda, chi era l’alpinista disperso
Alpinista esperto, documentarista e anche ristoratore, la sua vita fu dedita alle due grandi passioni. Nato nel 1909 a Grizzo, si era trasferito prima in Bulgaria e poi in Svizzera, prima di unirsi al fratello Angelo. Nel 1948, insieme a lui, si trasferì a Santiago dove aprì un ristorante
Vincenzo Chiaranda aveva registrato molte delle sue imprese sui monti d’Europa e, in particolare, delle Ande aggiudicandosi il soprannome di “eroe delle Ande”. Qui, l’alpinista aveva spesso filmato le sue ascensioni, immortalando momenti indimenticabili con la sua macchina da presa. Nel 1953 conquistò l’Aconcagua, la montagna più alta dell’America con i suoi 6.960 metri. Nel 1956 raggiunse la vetta dell’Ojo de Salado, il vulcano più alto del mondo a 6.880 metri. Tre anni dopo tentò la scalata del Mercedario che si concluse, drammaticamente con la sua morte.