Caso Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin indagato: Claudio Sterpin rompe il silenzio
“Ho aspettato tre anni questo momento”, ha dichiarato Sterpin in un’intervista carica di amarezza e rivendicazione. “Questa cosa dovevano farla gli investigatori di allora, invece si sono dimostrati almeno negligenti, altrimenti si sarebbero accorti di tutte le incongruenze”, si legge su Il Messaggero. Claudio Sterpin ha sempre manifestato forti dubbi sull’atteggiamento di Sebastiano Visintin sin dai primi giorni dalla scomparsa di Liliana. “È inammissibile che a 48 ore dalla sparizione della moglie uno parli subito del suo alibi, invece che disperarsi”, ha dichiarato, facendo riferimento a interviste e apparizioni pubbliche del marito subito dopo il 14 dicembre 2021. “Non doveva essere preoccupato della sua posizione, ma della scomparsa della donna con cui viveva da una vita. Questo, per me, è stato sempre un segnale”, ha affermato l’uomo. (Continua dopo le foto)

Claudio Sterpin: “Ben venga se indagano anche su di me”
L’uomo non si sottrae, anzi si dice pronto a essere coinvolto nelle indagini. “Quella mattina aspettavo Lilli, sono rimasto in casa tutto il tempo. È successo altre volte che non potesse venire, ma mi aveva sempre avvisato. Quel giorno no. In tarda mattinata sono uscito. Se mi indagano, ben venga”, ha aggiunto. Un messaggio chiaro, quello di Sterpin: nessuna paura della verità, anche se dovesse passare da una verifica sulla sua persona.