Claudio Sterpin sulla morte di Liliana Resinovich
Interpellato in diretta, Claudio Sterpin, amico intimo e per anni compagno di Liliana, non ha risparmiato critiche. “Siamo in colpevole ritardo. Questo avviso di garanzia sarebbe dovuto arrivare almeno tre anni fa. Ora sembra ci sia davvero la volontà di arrivare alla verità. Questo è un omicidio e doveva essere trattato come tale fin dall’inizio”, ha affermato l’amante della vittima. Sterpin ha anche ribadito che, secondo lui, diverse persone andavano ascoltate e indagate già nei primi giorni dopo la scomparsa. (Continua dopo le foto)

Le parole di Sergio, fratello di Liliana
Sulla stessa linea anche Sergio Resinovich, fratello della vittima. “Finalmente le indagini si muovono con un’altra energia. Mi auguro che ora la verità venga fuori. Non ci si può girare intorno: l’unico che aveva un movente era il marito”, ha affermato a Ore 14. Poi ha ricordato un episodio significativo avvenuto pochi giorni dopo la sparizione di Liliana: “Mi chiamò, ci vedemmo. Mi disse: ‘Senza Lilly non riesco a vivere, ho solo 500 euro di pensione’. Io gli dissi di non pensare ai soldi, ma a trovare mia sorella”.