I soccorsi tra le macerie: la corsa contro il tempo
Le squadre di emergenza si sono subito attivate per cercare di mettere in salvo chi era rimasto intrappolato sotto i detriti. Le condizioni erano estremamente precarie: le macerie instabili minacciavano ulteriori cedimenti, rendendo ogni intervento un rischio. Il capo dell’agenzia di ricerca e soccorso di Surabaya, Nanang Sigit, ha dichiarato: “Ci sono persone vive intrappolate. Ma dobbiamo muoverci con cautela, perché l’edificio potrebbe crollare ulteriormente in qualsiasi momento.”
Durante le prime ore di intervento sono stati estratti novantanove feriti, molti dei quali in condizioni critiche. Numerosi studenti hanno riportato fratture, traumi multipli e, in almeno un caso, i medici sono stati costretti a procedere con un’amputazione per salvare la vita di un giovane. Gli ospedali di Sidoarjo e delle aree limitrofe sono stati mobilitati per gestire l’emergenza, con medici e infermieri impegnati senza sosta per curare i feriti. Fuori dalle strutture sanitarie si sono radunati decine di parenti e volontari, in attesa di ricevere notizie dei loro cari. Molte famiglie si sono unite in preghiera, mentre i soccorritori continuavano a lavorare tra le macerie. La tensione e l’angoscia sono state palpabili per tutta la notte, mentre le ricerche proseguivano anche con l’ausilio di cani da ricerca e droni. Le operazioni sono state complicate dalla struttura instabile dell’edificio e dalla presenza di materiali da costruzione ancora freschi. Numerosi soccorritori hanno dovuto indossare dispositivi di protezione supplementari, e in diversi casi sono stati registrati piccoli crolli secondari che hanno rallentato il lavoro delle squadre impegnate sul posto.

Le cause del crollo e le indagini in corso
Dai primi rilievi emerge che la scuola islamica Al Khoziny era stata sopraelevata fino a quattro piani, nonostante le fondamenta fossero state originariamente progettate per sorreggere solo due livelli. Al momento dell’incidente era in corso una colata di cemento destinata a completare il quarto piano, circostanza che potrebbe aver determinato un sovraccarico strutturale e il conseguente cedimento. Il responsabile dell’istituto, KH Abdul Salam Mujib, ha riferito: “Quel giorno era in corso il getto di cemento per il quarto piano. Non sappiamo ancora quante persone si trovassero dentro al momento del crollo.” I lavori di ampliamento erano stati avviati da diversi mesi per rispondere alle esigenze di una comunità scolastica in crescita, ma senza un adeguato adeguamento delle strutture portanti.
Gli investigatori stanno ora valutando se siano state rispettate tutte le normative di sicurezza e i criteri tecnici previsti dalla legge indonesiana. Secondo fonti ufficiali, le verifiche preliminari avrebbero già evidenziato possibili irregolarità nella gestione dei lavori di ampliamento e nella scelta dei materiali utilizzati per la sopraelevazione dell’edificio. Le autorità locali hanno garantito che verrà condotta un’inchiesta approfondita per accertare le responsabilità.