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Sharon, la scoperta da brividi sul killer: cos’aveva fatto prima

Moussa Sangare prima omicidio Sharon

Si chiama Moussa Sangare il killer di Sharon Verzeni. È stato arrestato nella notte fra il 29 e il 30 agosto, a un mese esatto dall’omicidio della 33enne. Durante l’interrogatorio ha confessato di aver commesso il delitto. Durante la conferenza stampa nella quale è stata annunciata la cattura dell’assassino di Sharon, la procuratrice aggiunta di Bergamo, Maria Cristina Rota, ha spiegato che il killer ha reso una piena confessione. Cos’è successo quella notte? Pare che prima dell’omicidio di Sharon, Moussa Sangare abbia attaccato altre persone. (Continua dopo le foto)

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Moussa Sangare, cos'ha fatto prima dell'omicidio di Sharon Verzeni

Chi è il killer di Sharon

L’indagato, reo confesso, è un ragazzo di 30 anni, disoccupato, nato a Milano da genitori nordafricani e residente a Suisio, in provincia di Bergamo. L’uomo, che è stato individuato dai Carabinieri di Bergamo grazie alle telecamere presenti in zona. Moussa è stato visto allontanarsi in bicicletta da via Castegnate, dove è avvenuto il delitto, dalle telecamere di sorveglianza. Non avendo precedenti legami con la vittima è stato molto difficile individuarlo, sono risultate fondamentali per la ricerca la marca della bicicletta usata per la fuga e gli abiti indossati, che sono stati individuati grazie ai video delle telecamere. Il 20enne è stato fermato nella notte a Chignolo d’Isola. Cosa si è scoperto sul suo conto? (Continua dopo le foto)

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La confessione di Moussa Sangare

Il fermato ha confessato l’omicidio. Quella sera tra il 29 e il 30 luglio 2024, Moussa Sangare era uscito con l’intento di “eliminare qualcuno” e la sua vittima è stata proprio Sharon. “Ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo. L’ho vista e l’ho uccisa”, ha detto precisando quindi che ha agito senza alcun motivo. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo soffrirebbe già da tempo di gravi problemi psichici, anche se probabilmente non sono mai stati certificati. Moussa Sangare non avrebbe nulla a che fare con il gruppo di pusher che per diverse settimane sono stati fra gli indiziati del delitto. Tuttavia l’indagato aveva precedenti penali. In particolare, la madre e la sorella lo avevano denunciato a maggio di quest’anno, dopo che aveva tentato di accoltellare alle spalle la sorella. Cos’ha fatto la notte del delitto prima di incontrare Sharon?

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