Gli inquirenti, che indagano da ormai quasi due settimane, sperano che chi ha ucciso Sharon Verzeni abbia lasciato il suo Dna sulla vittima. Il risultato degli esami potrebbe far luce su un omicidio piuttosto complesso da risolvere, benché avvenuto in mezzo alla strada e per il fatto che, dopo aver accoltellato la barista di 33 anni, l’assassino sembra essersi volatilizzato nel nulla. Si scava anche nei cellulari della vittima e del suo compagno Sergio Ruocco, che si trovava a letto a dormire quando Sharon è stata assassinata. Ci sarebbe, poi, qualcuno che potrebbe aver visto per prima Sharon a terra accoltellata.
Leggi anche: Brescia, 87enne imbocca l’autostrada contromano e si schianta con un’altra auto
Leggi anche: Grave incidente, morti marito e moglie: il dramma delle figliolette rimaste orfane
Le indagini
Il delitto di Sharon Verzeni continua a tenere alta l’attenzione degli inquirenti e dei cittadini del piccolo paese bergamasco. La barista di 33 anni è stata colpita con quattro profonde coltellate dieci minuti prima dell’una nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio. Gli accertamenti eseguiti finora su circa cento ore di riprese di una cinquantina di telecamere piazzate non solo a Terno d’Isola, ma anche nei paesi circostanti, non avrebbero fornito elementi utili alle indagini: una decina sono le persone riprese prima e dopo l’ora del delitto, che non avrebbero necessariamente incrociato Sharon nella sua abitudinaria camminata serale e non avrebbero fornito elementi utili per rintracciare l’assassino. O quasi. Sembra infatti che una ragazza di Terno d’Isola sia stata la prima persona che ha visto Sharon Verzeni a terra, quella notte, dopo essere stata accoltellata.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva