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Sharon Verzeni, il papà rompe il silenzio: l’appello alla comunità e all’assassino

L’appello di Bruno Verzeni

 «Nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca», ha spiegato il papà di Sharon a la Repubblica. Come tutti nella comunità, Bruno Verzeni non riesce a spiegarsi cosa possa essere successo quella notte. «Sharon era una ragazza semplice, solare. Aspettavo il momento di accompagnarla all’altare, – ha raccontato con commozione – si sarebbe sposata l’anno prossimo. Ma quel momento non arriverà mai». Un dolore che non riesce a trovare pace fino a quando non sarà trovato un perché.

Nonostante la sofferenza, Bruno Verzeni dimostra di non essere mosso da sentimenti di vendetta nella ricerca del colpevole: «Non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro» ha spiegato. Infine, l’uomo ha lanciato un appello sperando nella collaborazione della sua comunità: «Chi sa trovi il coraggio di farsi avanti». Il padre di Sharon ha poi rinnovato la fiducia nel lavoro degli inquirenti che stanno seguendo diverse piste per trovare una risoluzione al drammatico caso. (Continua a leggere dopo la foto…)

Omicidio di Sharon Verzeni

Le ipotesi degli inquirenti

L’indagine sulla morte di Sharon Verzeni si sta dimostrando estremamente complessa, senza ancora aver raggiunto svolte decisive. Un fatto che sta rendendo questo momento ancora più difficile per la famiglia di Sharon e il suo compagno. Gli inquirenti – i carabinieri di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio – mantengono il massimo riserbo sul caso, evitando di fare dichiarazioni che potrebbero compromettere le indagini.

Al momento, non è ancora chiaro se l’assassino sia stato uno sconosciuto, un’ipotesi supportata dalla vita tranquilla e senza ombre di Sharon, oppure qualcuno che la conosceva bene e che aveva motivi personali per agire con tanta violenza. La brutalità dei colpi inflitti alla vittima suggerisce un attacco mirato, alimentando i dubbi sul possibile coinvolgimento di qualcuno a lei vicino.

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